LEGGO (F. BALZANI) - Avanti con Zeman, per mancanza di alternative. Il tunnel imboccato dalla Roma anche questanno non presenta svincoli e, dopo lennesima figuraccia al derby e un nuovo colloquio tra società e allenatore, si è deciso di non cambiare la guida tecnica. Si aspetta il miracolo, ovvero che la squadra cominci a credere al boemo.
Quanto visto domenica però non lascia ben sperare: i nervi tesi di De Rossi (squalificato tre giornate per il pugno a Mauri), la ribellione di Pjanic, i mugugni di Stekelenburg e Castan («Mi manca il Corinthians», ha detto il brasiliano) certificano la crisi di rigetto. Dagli Usa intanto arrivano i primi disappunti per la 23ª sconfitta della gestione Baldini-Sabatini. I due dirigenti vivono una situazione di paralisi e sembra non sappiano più che pesci prendere, mentre cominciano a circolare i nomi di Lucchesi e Perinetti. Lultimo errore della coppia voluta da Pallotta (smentito il suo arrivo a Roma) riguarda la scelta del tecnico, che bissa il flop Luis Enrique.
Zeman, dunque, ancora non rischia: lunica carta di riserva di Sabatini - Delio Rossi - susciterebbe infatti un compatto coro di protesta da parte della tifoseria. Làncora di salvezza sarebbe Alberto De Rossi che, però, ha sempre detto di voler restare con la Primavera. A lui, però, i dirigenti chiederanno di salvare il salvabile qualora le cose dovessero ulteriormente precipitare. Resta in silenzio intanto De Rossi jr. che tornerà in campo l8 dicembre contro la Fiorentina (a 3 settimane dal calcio mercato). La Roma sembra non avere intenzione di presentare ricorso, ma deciderà oggi. Prandelli ha spiegato così lesclusione in nazionale: «A volte gli si tappa la vena. Lui è troppo tifoso». Quasi un consiglio a fare le valigie. Se il City sembra defilato, Psg e Real potrebbero approfittare della situazione con unofferta al ribasso. A difendere De Rossi è intervenuto Materazzi: «Daniele, al contrario di qualche dirigente, è romanista fino al midollo ma viene trattato come Tachtsidis».